DELEGA CUN DEL GRANO, AGCM: “SIA LIBERA”. TERMINE SCADE 10 DICEMBRE

L’ Antitrust ha auspicato che la delega per la rappresentanza CUN sia libera, in ossequio al principio di libertà economica. Quindi andrebbe debitamente emendata, chiarendo le finalità della dichiarazione, al fine di scindere la disponibilità dei dati agrari dalla rappresentanza del soggetto dichiarante nella CUN. Termini prorogati sino al 10 dicembre prossimo. Un risultato importante per le battaglie di Granosalus.

E’ rinviato al 10 dicembre il termine per presentare le deleghe con cui i produttori scelgono l’associazione che dovrà rappresentarli alla CUN. Con il nuovo modello di delega, l’agricoltore potrà scegliere liberamente da chi farsi rappresentare.

La CUN è la Commissione unica nazionale, con cui lo Stato, finalmente, interviene a regolamentare un mercato poco trasparente ma strategico per il nostro paese, come quello del grano duro con cui si fa la pasta e il pane.

La CUN sostituirà, quindi, le borse merci e servirà a  monitorare correttamente i prezzi di mercato del grano duro sulla base di criteri qualitativi (reologici e tossicologici), nell’interesse dei consumatori e dei produttori.

Al fine di stabilire la rappresentatività, lo stesso ministero aveva emesso un modulo vincolante nel quale l’agricoltore doveva indicare le generalità, l’associazione che detiene il suo fascicolo ed il numero di ettari di grano coltivato per gli anni 2018-2019.

Con un parere emesso il 15 ottobre scorso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su richiesta della IX Commissione Agricoltura del Senato, ha ritenuto che:

l’attuale formulazione del modello di delega – e in particolare la dicitura in esso contenuta: “dichiara di essere attualmente iscritto all’Associazione/Organizzazione e che i dati sono ad uso esclusivo dell’Associazione/Organizzazione” – non specifica in modo chiaro le sue finalità, e per questo appare suscettibile di indurre l’agricoltore dichiarante a ritenere di non poter essere rappresentato da organizzazioni o associazioni di produttori diverse da quelle che ne detengono, ad altri fini, i dati relativi agli ettari coltivati a grano duro. 

Ciò potrebbe pregiudicare la libertà degli agricoltori di scegliere i propri rappresentanti in sede della costituenda CUN del grano duro anche tra soggetti diversi da quelli che, attraverso i rispettivi centri servizi deputati alla gestione delle pratiche agrarie, detengono tali dati (di norma le principali associazioni di categoria).

L’ Autorità quindi auspica che il modello di delega sia debitamente emendato e liberalizzato.

E’ sempre il giudizio di un Organo di controllo del mercato che, anche se non vincolante per il governo, apre la possibilità di conferire a chiunque la delega.

Il Ministero a tal proposito ha annunciato ieri di voler riaprire i termini di presentazione delle deleghe e di prorogarli sino al 10 dicembre 2020.

Gli agricoltori adesso non possono sbagliare: conferire la delega ai soggetti più CREDIBILI è fondamentale. Chi voleva restringere gli spazi di libertà dovrà farsene una ragione. Ancora una volta!

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