C’è chi parla di “fallimento” della CUN sperimentale per il grano duro. Ma le cose non stanno così. E vi spieghiamo perché.
Si torna a parlare, a sproposito, della Commissione unica nazionale del grano duro e della sua fase sperimentale. Infatti, alcuni “autorevoli” esponenti politici hanno mosso critiche che riteniamo infondate e su cui è bene fare chiarezza.
Nello specifico, si è affermato che la CUN sperimentale sia un fallimento, che negli altri casi di Commissioni non ci siano state fasi preliminari e che questa del grano duro sia una presa in giro per i produttori del Mezzogiorno.
Siamo basiti che soggetti che dovrebbero tutelare gli interessi degli agricoltori del Sud cerchino di screditare quello che si sta cercando di fare con la CUN. Soggetti interni a movimenti che dovrebbero battersi con serio impegno per il Meridione e che non meritano questa ignoranza.
La Commissione unica nazionale, come noi di Granosalus abbiamo ribadito più volte, è il solo strumento in grado di garantire trasparenza nella formazione dei prezzi del grano e un reddito equo per i produttori.
Persone che in passato non hanno mosso un dito per fare in modo che la CUN vedesse finalmente la luce, oggi si spacciano per esperti e pretendono di dire la loro su un argomento a loro ignoto.
Se avessero voluto incidere seriamente sull’efficacia della CUN avrebbero dovuto parlare, ma soprattutto agire prima. Avrebbero dovuto darsi da fare per convincere i produttori a fidarsi delle associazioni che davvero rappresentano i loro interessi attraverso lo strumento democratico delle deleghe.
E invece no, perché lo consideravano un ente inutile, tanto da fare sponda con alcuni soggetti che lo osteggiavano apertamente. Ora invece si ergono a paladini della CUN, addirittura pretendendo di dettarne le regole.
Granosalus, al contrario, ha sempre creduto nella CUN e si è battuta perché un’associazione come Liberi Agricoltori potesse avere un suo commissario al tavolo.
E così è stato, visto che la stessa Liberi Agricoltori ha designato il vicepresidente di Granosalus quale suo rappresentante in seno alla CUN.
Mettiamo in chiaro due cose, però. 1) Tutte le CUN hanno avuto una fase sperimentale. Nel caso della Commissione per i conigli, questa fase è durata quasi due anni. È un processo naturale quando bisogna equilibrare una transizione. Finché le varie parti, ma soprattutto i trasformatori, non si rendono conto che questo sistema può sostituire le desuete Borse merci locali premono sempre perché nulla cambi. 2) Finchè la CUN sarà sperimentale, le quotazioni non avranno nessun valore ufficiale. Inutile, dunque, fare comparazioni con le quotazioni delle Borse merci locali.
“Gattopardesco”? Per niente, perché alla fine le cose cambiano: lo dimostra la storia delle altre CUN.
La CUN sperimentale è una normale fase propedeutica quando si deve transitare da un modello all’altro. E non riconoscerlo può vuol dire soltanto due cose: 1) o si è ignoranti nella materia su cui si pontifica per avere un pò di visibilità; 2) o si parla a vanvera con l’intento neanche troppo nascosto di gettare discredito sull’intera operazione CUN.
In entrambi i casi ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E i produttori del Sud lo sanno bene.