Stefàno interroga il Ministro, ma non interroga se stesso

Il Senatore Dario Stefàno, estensore del Disciplinare “Prodotti di Qualità Puglia” – un marchio di qualità collettivo comunitario che garantisce la qualità e l’origine del prodotto – si duole perché quando era Assessore regionale gli avevamo detto in tutte le salse di restringere i parametri tossicologici del marchio collettivo.

Allora fece orecchie da mercante, ma adesso è seriamente preoccupato perché i suoi amici confindustriali sono stati presi con le mani nella marmellata e chiede aiuto al ministro dell’ Agricoltura Martina invece che alla Ministra della Sanità Lorenzin.

Il parlamentare del gruppo misto, attraverso una interrogazione  ha deciso infatti di voler mettere la museruola a GranoSalus. Lui che è un economista teme forse che la presenza di alcune sostanze nella pasta possa mettere in discussione l’origine del grano, generando magari qualche dubbio nel consumatore ignaro o presso qualche Autorità.

Già perché il marchio, rilasciato ai sensi del Reg. (CE) n. 207/09, dovrebbe rispondere alle prescrizioni di cui agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo 2007-2013 (2006/C 319/01) e agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità dei prodotti di cui all’ Allegato I del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Stefano teme forse su di sé il peso della responsabilità politica di questa faccenda? O teme forse che Bruxelles possa mettere il naso nella vicenda?

Vuole, dunque, imbavagliare Granosalus perché analizzando la pasta ha scoperto qualche falla nel Disciplinare della Regione Puglia.

Già perché se l’Europa vieta il Glifosato, se l’Italia vieta il Glifosato, se lo IARC classifica questa sostanza come cancerogena, che ci fa questo ingrediente nella pasta di origine pugliese garantita dal suo disciplinare? In Puglia prima della raccolta del grano nessuno usa il Glifosate. E allora di che grano si tratta? Pugliese o straniero?

Anche a lui chiediamo se preferisce la pasta condita con Glifosato, Don e Cadmio, sia pur in piccole dosi. E gli chiediamo pure se a piccole dosi è disposto a farla mangiare ai suoi figli…

Accusare la nostra associazione di campagna denigratoria contro i pastifici pugliesi è falso e fuorviante. La nostra è una battaglia etica!

Al contrario, non tutelare la salute dei bambini o delle donne in gravidanza e non preoccuparsi di invocare il principio di precauzione è un fatto grave per un parlamentare della Repubblica italiana, che dovrebbe avere a cuore l’art 32 della Costituzione!

Il diritto alla salute é un diritto fondamentale dell’individuo, come  pure il diritto di critica e cronaca.

Noi sappiamo bene che Lei proviene dagli ambienti di Confindustria (già membro della giunta di Confindustria Puglia), ma la tutela lobbistica degli amici della sua organizzazione viene dopo la salute pubblica…

Stefàno si attivi piuttosto in Parlamento per promuovere norme che tutelino i cittadini e non gli interessi di pochi! Altrimenti alle prossime elezioni dovrà trovarsi un ombrello al Nord come ha già fatto qualcun altro prima di lui!

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