Mentre ancora non si riesce a svuotare la gigantesca nave proveniente dal Canada PYXIS OCEAN (foto sopra) presente al porto di Bari da circa 20 giorni, ecco che sono in arrivo altre due navi canadesi già impegnate da mesi. Saranno le ultime? Chissà! Staremo a vedere. La domanda di grano canadese contaminato sta scendendo, grazie a GranoSalus, ed è sempre più difficile vendere grano contaminato. Specie se ci sono tracce di glifosato. A meno che i mugnai non vogliano smettere di produrre semole e i pastifici non vogliano smettere di produrre pasta! Lo vedremo comunque nei prossimi Test GranoSalus, in arrivo insieme alle prossime navi
Non è ancora stata svuotata l’ultima nave di grano canadese presente a Bari. Casillo sembra sia stato costretto a fare offerte a saldo per potersi liberare del carico arrivato a Bari il 24 di settembre.
Ebbene nonostante le evidenti difficoltà commerciali ci sono altre due navi che dovranno arrivare nei prossimi giorni a Bari. Sono carichi già contrattualizzati da molti mesi. Non è stato possibile revocarli né da parte di Casillo, né da parte degli altri destinatari, a pena di pagare pesantissime penali.
La prima si chiama TRAMMO BAUMANN proviene da Vancouver (Canada) ed è in arrivo per domani.
L’ altra si chiama NORD QUEBEC proviene da Port Cartier (Canada) ed è in arrivo tra cinque giorni.
C’è una terza nave la LOUISE BULKER che proviene da New Castle (Australia) che dovrebbe arrivare tra tre giorni.
Le tre navi in arrivo al porto di Bari porteranno settecentomila quintali di grano straniero. Non poco!
Per quest’ anno dovrebbero essere le ultime due navi che arrivano dal Canada. Si spera. Noi ovviamente vigileremo.
L’effetto GranoSalus
Grazie alle attività di informazione di GranoSalus, la domanda di grano canadese sta diminuendo. Non sappiamo la nuova produzione di quest’ anno, ma tutto il grano 2016 arrivato dal Canada presenta enormi problemi di Glifosate, Don e Cadmio e i pastifici – grazie alle reazioni dei consumatori – cominciano ad essere più cauti negli acquisti. Pensate un po’ chiedono garanzie aggiuntive da parte dei molini mentre sinora non avevano mai chiesto niente! Merito esclusivo di tutti i consumatori e produttori che sostengono le attività d’informazione di GranoSalus.
Del resto, la lentezza con cui si stà scaricando la nave di Casillo al porto di Bari, che è il principale importatore di grano estero, dimostra che non è facile vendere grano contaminato. E’ finita la pacchia! Il grano low cost che in canada non lo mangiano neppure i maiali e che intossica gli italiani non lo vuole più nessuno. Adesso i consumatori sono informati e vogliono maggiori garanzie.
Ovvio che c’è sempre qualche operatore disposto ad accettare le offerte a saldo. Si parla di 10-11 euro a quintale per smaltire il grano rimasto sulla nave (circa 150 mila quintali). Del resto ogni giorno che una nave rimane in banchina produce costi di nolo.
Il punto è che se quel grano presenta residui di contaminanti non si può fare lo sconto, né l’affare. Chi accetta di ritirare quella merce avrà già deciso di miscelarla con il nostro granosalus.
Attenzione però, in tal caso il glifosate lo ritroveremo comunque nella semola e nella pasta, sia pur in tracce. E la legge parla chiaro. Secondo il principio di precauzione il glifosate non deve essere presente nemmeno in piccole tracce.
Nei prossimi test che GranoSalus, insieme ai Nuovi Vespri, ha già stabilito di effettuare, verificheremo quanti mugnai hanno iniziato a prestare attenzione al problema contaminanti nelle semole.
Subito dopo toccherà un nuovo giro alla pasta…da quella bio a quella 100% italiana sino a quella integrale…
E vedremo quali saranno le sorprese!
SOSTENERE LE BATTAGLIE DI GRANOSALUS E’ DOVEROSO, ANCHE CON UN PICCOLO GESTO