Dopo le nostre sollecitazioni sul glifosato, che hanno informato l’opinione pubblica, finalmente Coldiretti apre il sipario sui mancati controlli del glifosato nelle navi. Era ora! Lo fa in ritardo, dopo che ormai quel grano è quasi tutto arrivato, e lo fa timidamente con un articolo in risposta agli industriali Aidepi in cui invece di affrontare il tema del divieto preferisce lo sconto sui limiti…
“Con 7,65 miliardi di chili di cereali importati dall’estero nel 2016, scoprire che sono stati esaminati solo 25 campioni e che nessuna analisi è stata eseguita per il glifosato, dovrebbe essere motivo di preoccupazione per un Paese che è leader nella qualità e nella sicurezza alimentare“. E’ quanto afferma la Coldiretti in un suo comunicato stampa apparso on line sul Giornale di Sicilia in riferimento al piano di controllo sulle micotossine del Ministero della Salute.
“Non si capisce perché, a fronte del divieto di utilizzo del glifosato in preraccolta per le imprese agricole italiane – prosegue l’organizzazione agricola – non solo non sia vietata l’importazione del frumento trattato in questo modo, ma non ci sia neppure la ricerca sistematica dei residui di glifosato sul 100% di prodotto importato. Usare il solo parametro delle micotossine per disinnescare l’allarme tossicologico sul glifosato è un errore di prospettiva nel momento in cui tutto il dibattito a livello europeo e internazionale è spostato sull’autorizzazione del rinnovo di questa sostanza“.
GranoSalus attraverso svariati post aveva incalzato i berretti gialli a farsi carico responsabilmente del grave problema glifosato. Ecco vari post del nostro blog
Il grano estero e la fanfara di regime che oscura il glifosate
Nel traffico di grano giramondo molti protagonisti. Coldiretti inerme
Perché l’ Italia elude i controlli ufficiali sul glifosate? Cosa risponde il Ministro?
CETA, GranoSalus: “Coldiretti dica da che parte sta evitando dubbi amletici”
Le comode scorciatoie della Coldiretti
Tuttavia le conclusioni del loro comunicato, dopo le corrette premesse, prendono una direzione diversa: “Per questo ci auguriamo – conclude Coldiretti – che gli industriali della pasta si uniscano a noi nel chiedere che i limiti massimi di residui dello stesso glifosate debbano essere precauzionalmente rivisti in ragione dell’incertezza scientifica sui rischi per la salute oggetto dell’attuale dibattito tra le agenzie europee. Si preferisce invece speculare per sottopagare gli agricoltori italiani proprio in una annata che ha visto un crollo di almeno il 10% del raccolto di grano duro a seguito delle quotazioni insostenibili e all’andamento climatico“.
La Coldiretti deve dire chiaramente a tutti i consumatori italiani, e ai
bambini, se intende far rispettare i divieti attualmente in vigore sul glifosate oppure no. E deve spiegare perché non ha fatto nessuna azione (legale, politica, sindacale) a tutela di questo divieto che esiste da oltre un anno in Italia!
Incantare i consumatori mediante scorciatoie o i bambini attraverso lezioni scorrette: “…gli industriali della pasta si uniscano a noi nel chiedere che i limiti massimi di residui dello stresso glifosate debbano essere precauzionalmente rivisti…” vuol dire contribuire a fare confusione tra un divieto e uno sconto sui limiti.
Possibile che la più grande associazione italiana continua a scherzare con sostanze sospettate di essere probabili cancerogeni e probabili interferenti endocrini?
SOSTENERE LE BATTAGLIE DI GRANOSALUS E’ DOVEROSO, ANCHE CON UN PICCOLO GESTO