E’ davvero strano il sistema di allerta europeo. In Europa funziona anche su molecole più innocue come il Fipronil. In Italia è un optional, specie se le molecole sono più importanti. Un sistema che varia a seconda degli interessi in gioco… All’ estero, se le uova si scoprono contaminate da un insetticida vietato non solo vengono ritirate dal mercato ma scattano pure gli arresti. In Italia, invece, se si scopre che il grano estero è contaminato da un erbicida vietato, le cui tracce residuano nei derivati (pasta, pane, etc), non solo è lecito farlo circolare sul mercato, ma gli importatori la fanno franca…ogni volta anche di fronte alle Procure. L’ Italia nega le contaminazioni da Fipronil ma annuncia un piano di campionamenti su uova, ovoprodotti e carni di pollame che verrà attuato in via cautelativa, anche in assenza di segnalazioni specifiche. Sul Glifosate, invece, nonostante le numerose segnalazioni, e sebbene vi sia il divieto, nessun piano di campionamento cautelativo è stato predisposto dalle autorità sanitarie sui grani d’importazione e suoi derivati… Paradossale! Cosa spinge le autorità sanitarie ad adottare due pesi e due misure diverse?
Dalle agenzie di stampa internazionale apprendiamo che milioni di uova provenienti da allevamenti in Olanda e Belgio sono state ritirate dagli scaffali dei supermercati tedeschi e olandesi e bloccate da quelli belgi dopo che in alcune sono stati rilevati alti livelli di un insetticida tossico, il Fipronil, vietato per l’uso in allevamenti da reddito. Circa 180 fattorie olandesi sono state temporaneamente chiuse e le autorità hanno avviato un’indagine per far luce sulle reali dimensioni del problema.
La Commissione europea in una conferenza stampa fa sapere che sono 15 i Paesi coinvolti nello scandalo delle uova contaminate con l’insetticida fipronil. Tra questi vi è anche l’Italia che avrebbe ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo. Ma il Ministero della Salute nega: “questo non significa che l’Italia abbia ricevuto uova contaminate“.
La Commissione, invece, ha fatto sapere che solo in quattro Stati (Olanda, Belgio, Germania e Francia) è stata confermata la commercializzazione di uova con tracce di insetticida. Gli altri (Italia, Irlanda, Polonia, Lussemburgo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Danimarca, Svezia, Regno Unito, Austria, Svizzera e Hong Kong) hanno ricevuto uova provenienti dalle aziende coinvolte la cui produzione è stata bloccata. «Sappiamo che questi Paesi hanno ricevuto uova prodotte negli allevamenti sequestrati», ha spiegato il portavoce della Commissione per il Commercio e l’Agricoltura, Daniel Rosario.
Il Ministero della Salute replica: “Ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale“. L’ Italia, quindi, nega le contaminazioni ma annuncia un piano di campionamenti su uova, ovoprodotti e carni di pollame per la ricerca di Fipronil che verrà attuato in via cautelativa.
Qui trovate il comunicato stampa n°79 del Ministero
Siamo proprio sicuri che tutti i prodotti a base di uova non siano contaminati? Paste all’ uovo, biscotti, dolci, gelati, maionese… chi può garantire l’assenza di Fipronil attesa la dichiarazione contrastante della Commissione Ue? È vero la vicenda riguarda altri Paesi e rischia di tradursi in un danno ingiustificato a carico degli allevamenti in soccida italiani. Ma il mercato comunitario è un mercato unico e integrato, anche se sulla carta siamo autosufficienti le nostre uova vanno all’estero e le uova estere arrivano in Italia. Che senso ha nasconderlo?
L’ allerta europea
Dal Rasff Portal si legge che in data 20 luglio 2017 il Belgio ha notificato l’ allerta con ‘rischio serio‘ dovuto alla presenza di fipronil nelle uova in quantità variabile da 0.0031 and 1.2 mg/kg – ppm. RASFF Portal Belgio Uova
Dal Rasff Portal si legge inoltre che anche il Lussemburgo in data 11 agosto 2017 ha notificato l’ allerta con ‘rischio non serio’ dovuto alla presenza di fipronil nelle uova in quantità pari a 0.008 mg/kg – ppm.
In realtà un’allerta c’era stata già molto prima in Olanda. Il governo belga ha, infatti, accusato i Paesi Bassi di non avere avvisato dopo l’allerta, nel novembre 2016, di una possibile contaminazione da Fipronil negli allevamenti. Ed il ministro della Sanità olandese Edith Schippers , «ha ammesso le responsabilità del governo dell’Aia, ma ha respinto ogni accusa di negligenza, spiegando che nel novembre 2016, non vi era alcuna indicazione che la sostanza potesse trovarsi anche sulle uova». Gli olandesi, in verità, secondo fonte Rasff, hanno una lunga tradizione su uova contaminate da diossina:
alert | 16/07/2015 | 2015.0930 | Netherlands | dioxins (3.44; 4.06; 3.88; 2.84; 3.39; pg WHO TEQ/g) in organic eggs from the Netherlands |
alert | 15/08/2011 | 2011.1110 | Netherlands | dioxins (2.07 pg WHO TEQ/g) and dioxin-like polychlorobifenyls (sum: 12.31 pg WHO TEQ/g) in eggs (organic production) from the Netherlands |
La Commissione europea, data l’estensione dello scandalo, ha pertanto convocato una riunione speciale sulle uova contaminate il 26 settembre a Bruxelles. Mentre a Tallin i primi di settembre ci sarà una prima valutazione nel Consiglio informale dei ministri dell’agricoltura UE.
Eppure sul glifosate nel grano e nei suoi derivati (pasta, pane, etc) nessuna conferenza stampa è stata sinora convocata. Perché? Il glifosate è stato bandito dallo Stato della California poiché ritenuto cancerogeno. La IARC ha definito la molecola “probabilmente cancerogena”. Il Glifosate è sicuramente un interferente endocrino ed è pure un antibiotico. C’è un divieto d’uso nei regolamenti europei violato. C’è un divieto d’uso nei decreti nazionali violato. E’ stato già trovato nelle urine di 14 mamme in gravidanza in un test del Salvagente. Noi lo abbiamo trovato nella pasta e nel grano estero scaricato nei porti pugliesi. Cosa altro serve per indire una conferenza stampa? Serve forse ok della Monsanto o degli esportatori canadesi?
Il principio di precauzione non può essere applicato solo sulla carta e disatteso all’ atto pratico!
Il fipronil (fluocianobenpirazolo) è un insetticida che agisce sul sistema nervoso delle pulci. E’ vietato negli allevamenti da reddito ma è consentito come antipulci per gli animali da compagnia (il Frontline della Merial o l’Effipro della Virbac contengono lo stesso principio attivo fipronil). Chissa quante volte abbiamo toccato gli animali dopo il trattamento antipulci, ma basta lavare le mani ed il problema è risolto. Non è l’esposizione acuta a far male ma quella cronica. Nell’uomo dà sintomi come irritabilità, tremori e, in alcuni casi anche a forme di letargia. La sua tossicità è considerata moderata anche se nei cani provoca cancro alla tiroide e infertilità. Cessando l’esposizione al fipronil, cessano anche gli effetti.
All’origine della contaminazione sembra vi sia la società belga Poultry vision, che avrebbe presumibilmente venduto con l’etichetta ’biò un trattamento per i polli che conteneva fipronil. Tuttavia, i sospetti ricadono ora sulla olandese Chickfriend, una delle aziende che hanno utilizzato il trattamento con fipronil negli allevamenti di polli e i cui due amministratori delegati sono stati arrestati: sono sospettati di minaccia alla salute pubblica e possesso di pesticida illegale. Nei paesi seri si fa sul serio…
Nonostante il commercio del fipronil sia permesso in Ue il suo uso è illegale nel mercato alimentare, e per questo «vi è un’indagine in corso» in Olanda e Belgio, ha ricordato Daniel Rosario. «Siamo di fronte all’utilizzo illegale di un prodotto che non doveva essere usato in queste circostanze», ha spiegato il portavoce ribadendo che comunque l’Europa «ha uno dei sistemi più avanzati di sicurezza alimentare».
Ma sull’ utilizzo illegale nell’ Italia di glifosate sul grano importato cosa può dirci il portavoce della Commissione Ue? Anche in questo caso «siamo di fronte all’utilizzo illegale di un prodotto che non doveva essere usato prima della raccolta»
La questione, del resto, è stata anche sollevata attraverso due interrogazioni parlamentari!
Il Commissario europeo per la Salute, peraltro, è stato informato dalla nostra associazione in data 27 giugno 2017, con posta pec, sulla possibile violazione dei divieti previsti in ambito europeo e nazionale sul glifosate, sulla presenza di tracce nel grano importato e nella pasta e sull’ assenza di controlli da parte dell’ Italia!
Perché si analizzano le uova e non si analizza il glifosate sul grano e su tutti i suoi derivati (pasta, pane, biscotti, pizze, etc) ? Nonostante la IARC lo abbia definito probabile cancerogeno e il Ministero della Salute lo abbia vietato in generale in pre raccolta su tutte le piante? Cosa impedisce i controlli?
A quanto pare sia l’ Europa che l’ Italia invece di perseguire le molecole più pericolose, tentano di distrarre l’ opinione pubblica su molecole minori. Una deroga nei controlli sul glifosate è sempre possibile specie quando si tratta di non disturbare multinazionali potenti come la Monsanto…
Quanto vale il Fipronil commercialmente e quanto vale il Glifosate? Chi produce il Fipronil e chi produce il Glifosate?
E qui che forse ognuno di noi può trovare la risposta…