Dopo l’ ordinanza del Tribunale di Roma si aprono in Italia nuovi scenari in tema di tutela dei consumatori. L’ Antitrust, Autorità di controllo del mercato italiano, alla stregua di quanto già avviene in Germania, potrebbe condurre un indagine di settore al fine di esaminare le condizioni di tutela dei consumatori in questo mercato.
Il rigetto da parte del Tribunale di Roma del ricorso di Barilla, Divella, De Cecco, Garofalo e La Molisana contro GranoSalus, apre due nuovi possibili scenari in tema di tutela dei consumatori. Uno legato al dubbio della presenza di grani non italiani nei marchi che affermano il 100% di origine delle materie prime, l’altro legato all’ assenza di informazioni in etichetta nelle paste per adulti che non riportano la dicitura “non adatta ai bambini di età inferiore a tre anni”, nel caso i valori di DON siano superiori a 200 ppb.
Ricordiamo che sul punto l’ ordinanza del giudice è stata molto chiara: “è vero che i prodotti analizzati non risultano destinati all’ alimentazione per la prima infanzia, ma è vero altresì che il superamento dei limiti dei contaminanti previsti per tale categoria “debole” della popolazione non risulta segnalato, e che i consumatori possono essere interessati alla diffusione di tale informazione, onde evitare che il prodotto venga comunque somministrato ai bambini nei primi tre anni di vita“.
Del resto, i poteri delle Autorità di controllo stanno aumentando in Europa. In Germania da pochi giorni il legislatore ha conferito al Bundeskartellamt nuovi poteri in materia di tutela del consumatore.
Il Bundeskartellamt avrà il potere di condurre indagini di settore al fine di esaminare le condizioni di tutela dei consumatori su uno specifico mercato se vi è ragione di sospettare che si siano verificate violazioni significative che incidano su una molteplicità di consumatori.
Andreas Mundt, presidente del Bundeskartellamt ha dichiarato: “nell’economia digitale, in particolare, un solo comportamento illegale da parte di un’impresa rischia di danneggiare milioni di consumatori. Per questo è opportuno sostenere il già consolidato sistema di private enforcement in materia di tutela dei consumatori. Con l’aiuto delle indagini di settore, inizieremo a dare un contributo tangibile a una migliore protezione dei consumatori e individuare eventuali carenze”.
Una indagine di settore a largo raggio sul rispetto dei livelli di tossicità nel mercato della pasta, da parte dell’ AGCM italiano, consentirebbe di far luce sulla tutela dei consumatori più deboli, in particolare dei bambini di età inferiore a tre anni esposti al consumo di pasta per adulti. In particolare, sarebbe opportuno che l’ Autorità Garante controllasse tutti i fornitori di mense pubbliche per capire se le paste low cost per bambini rispettino oppure nò determinati divieti sul Don e Glifosate.
L’ Autorità Garante del Mercato, sulla base dei marker individuati da Granosalus (Don, Glifosate e Cadmio), potrebbe inoltre condurre una indagine più ampia su tutte quelle paste che dichiarano in etichetta il 100% di origine della materia prima italiana in modo da capire dal tenore dei contaminanti se la promessa del 100% di grano italiano nella busta sia vera oppure no.