Grano Salus e Liberi Agricoltori hanno appena avviato un ciclo di conferenze sul territorio per difendere gli agricoltori meridionali e in particolare i cerealicoltori dalle speculazioni dei prezzi, che hanno riflessi sui redditi agricoli e sulla salute dei consumatori. Alla prima conferenza stampa di Foggia erano presenti Giuseppe Solimando, Roberto Carchia e il senatore Saverio De Bonis.
“Ci stiamo focalizzando su tre punti: grano duro, con i costi in aumento e i ricavi inesistenti; la politica comunitaria a sfavore del Sud d’Italia, PSR e Regione Puglia del tutto assente, con piani scritti male”, ha detto in apertura della conferenza Solimando di LiberiAgricoltori Foggia.
“Il grano italiano è un’eccellenza che non può essere trattata come una commodity, ma deve imitare il modello del Desert Durum americano”, ha illustrato il Senatore De Bonis, responsabile nazionale relazioni esterne della Confederazione italiana LiberiAgricoltori e Presidente di Granosalus.
“Né si può perdere altro tempo – ha aggiunto – sulla regolamentazione di un mercato fondamentale per la nostra alimentazione quotidiana. Dal grano duro si produce semola e farina per ricavare pasta, pane e tanti altri prodotti da forno. Il ministro Lollobrigida ci indichi una data e faccia partire subito la Commissione prezzi unica nazionale del grano duro (Cun), senza fare melina”.
“Da anni – sottolinea il Senatore – abbiamo dimostrato dentro e fuori dalle istituzioni quanto siano falsati i meccanismi di rilevazione prezzi delle borse merci locali. E’ tempo di mettere la parola fine a questo modo di operare che nega la trasparenza del mercato.”
Sentenza Tar annulla listini grano duro a Foggia. Ma chi risarcisce gli agricoltori meridionali?
“Di certo un’associazione privata, benché legittimata dai tribunali – ha ricordato il Senatore – non può sostituirsi allo Stato nei controlli ai porti sulle navi, nella revisione dei limiti dei contaminanti, in una normativa ancora assente sull’effetto cocktail, o sulle informazioni poco chiare in etichetta. La crescita esponenziale di patologie e intolleranze non può più essere sottovalutata. Quanto incide la cattiva alimentazione sul bilancio sanitario dello Stato? Quanto incide sulla libera concorrenza questo modus operandi?”
I produttori lamentano inoltre il mancato sostegno da parte dell’ Europa e una modulazione degli aiuti che favorisce il Nord Europa rispetto al Sud ed è troppo sbilanciata tra i due pilastri.
“A questo punto – evidenzia il Senatore – il MES sia una trattativa anche per salvare l’agricoltura del Mezzogiorno che come il PNRR deve veder assicurato dalla politica agricola comunitaria almeno il 40% delle risorse al Sud. L’attuale PAC, per la quale i consumatori versano le tasse ed esigono cibi di eccellenza, non vede un equilibrio che consenta agli agricoltori del Sud quel 40% degli aiuti per produrre grano, pomodoro, ortaggi, olio, vino e tanti altri cibi agricoli di qualità”.
“Non possiamo accettare che l’agricoltura, in particolare quella del mezzogiorno, venga emarginata ulteriormente. Sarebbe una catastrofe finanziaria con conseguente abbandono delle campagne e spopolamento delle aree rurali. La conseguenza per i nostri consumatori sarebbe quella di nutrirsi con cibi sintetici prodotti nei laboratori e interi paesaggi rurali rimarrebbero senza cura”, ha ricordato il dott Carchia, Vice Presidente di Granosalus.
Il Parlamento e il Governo hanno il dovere di aprire un dibattito parlamentare e un confronto su questi temi delicati.
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RASSEGNA STAMPA
Grido d’allarme al Governo da parte degli agricoltori foggiani – TELENORBA
A Foggia occhi puntati sull’agroalimentare: incontro al Cicolella – INSIDECapitanata
Crisi comparto grano duro, l’incontro con Granosalus – L’ATTACCO