COLDIRETTI: INDAGINI SU GESMUNDO

La Procura di Roma indaga sulla gestione del sistema Confidi del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo. Interrogazione a Patuanelli e Franco. Leggi l’approfondimento

L’indagine della Procura di Roma su Gesmundo

Indagini in corso dalla Procura di Roma a carico del segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo. E’ accusato di tentata estorsione e grossi ammanchi (circa 18 milioni di euro) nelle due cooperative AgriConfidi Centro Nord e AgriConfidi Centro Sud. 

Il senatore Saverio De Bonis ha presentato un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e dell’Economia Daniele Franco per sollecitare ulteriori accertamenti, “considerati i gravi danni che tale sperpero di denaro arreca agli agricoltori italiani”.

L’interrogazione in Senato

A quanto si legge nell’interrogazione, il sostituto procuratore avrebbe richiesto al Gip la proroga del termine per la conclusione delle indagini nei confronti di Gesmundo. Il procedimento scaturirebbe dalla denuncia presentata a marzo 2021 dal suo ex collaboratore Enrico Leccisi, nominato liquidatore di AgriConfidi Centro Nord e AgriConfidi Centro Sud. Il liquidatore aveva segnalato gravi ammanchi nelle gestioni anteriori al suo insediamento.

Il segretario Gesmundo, anziché rendere conto delle maggiori passività, lo avrebbe minacciato, il 4 dicembre 2020, per costringerlo ad abbandonare l’incarico, ma senza successo. A febbraio 2021 l’assemblea dei soci ha infatti confermato la fiducia nei confronti del professionista. Successivamente Coldiretti avrebbe accusato il liquidatore, presso la Procura di Santa Maria Capua a Vetere, di avere sottostimato il valore di alcuni cespiti.

I precedenti da chiarire

“Ovviamente – ha dichiarato De Bonis – dobbiamo aspettare l’esito delle indagini e il giudizio della magistratura. Ma non possiamo non rilevare come la gestione Gesmundo avesse già dimostrato la sua ‘lacunosità’ all’epoca di CreditAgri Italia S.C.p.A, con perdite di esercizio nel quinquennio 2013-2018 di quasi 20 milioni di euro”. 

Risulta inoltre che anche la Banca d’Italia, in una seconda ispezione del 2019, avesse evidenziato gravi carenze, con grossi divari rispetto alle previsioni di bilancio.

Non è del tutto da escludere che l’ente sia stato diviso nelle due ramificazioni – Centro Nord e Centro Sud – proprio per sfuggire alla lente della Banca d’Italia.

Per questo il senatore ha richiesto un approfondimento anche ai Ministri Patuanelli e Franco, anche perché il sistema Coldiretti è ormai molto potente ed è quindi doveroso che la gestione sua e delle sue società satellite avvenga nella massima trasparenza.

Vi aggiorneremo sulla risposta dei Ministri interpellati.

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