Dopo gli arrivi di navi durante il lockdown senza controlli, la Puglia è presa d’assalto con nuovi arrivi di grano estero proveniente soprattutto dal Canada. Destinatari Agriviesti e Casillo. I risvolti economici e sanitari sono drammatici per un Paese come il nostro che vanta la qualità migliore. Nove navi tra Bari, Barletta e Molfetta. I ministri Speranza e Bellanova che fanno? Difendono l’economia e la salute italiana? Perchè ICQRF e USMAF, organismi di controllo dei ministeri dell’agricoltura e della salute, non fanno controlli analitici sulle stive? Coldiretti non svolge nessuna attività di controllo nei porti, né denuncia la speculazione in corso.
L’ apertura di questa campagna granaria aveva visto un adeguamento dei prezzi del grano locale ed un avvicinamento ai costi di produzione. Ma ancora una volta l’azione speculativa l’ha avuta vinta sul libero mercato. C’è da chiedersi se il picco dei prezzi dovuti alle basse rese/ha e ad un tenore proteico inferiore al 2019, subito rientrato dopo pochi giorni per l’invasione di grano canadese, sia andato a beneficio dei produttori che verosimilmente non avevano ancora raccolto o degli altri operatori del settore.
Di fronte all’ incertezza per un raccolto sotto i 4 milioni/t, con rese/ha al Centro-Nord a macchia di leopardo ed inferiore alle previsioni, gli operatori continuano a rifornirsi di grano estero che viene “nazionalizzato” e miscelato ai grani italiani. Una nuova dicitura che contribuisce a confondere i confini del Made in Italy.
Di fatto sopperisce questa massiccia ed incontrollata importazione alla scarsità della produzione locale, incidendo sulla formazione dei prezzi a sfavore dei produttori e dei consumatori che vengono così ingannati.
Eppure i volumi di grano nazionale ci sono anche qualora l’industria del “100% grano italiano” volesse soddisfare il fabbisogno nazionale di pasta.
Assistiamo invece ad un ribasso ingiustificato e al silenzio di Coldiretti dinanzi all’ uso strategico della leva importazioni per controllare i listini nazionali. E’ sempre più forte la percezione che l’importazione del grano estero di basso costo e di bassa qualità incida negativamente sulla quotazione del più pregiato e ricercato grano nazionale.
Ovviamente i ritardi della Commissione unica nazionale, favoriscono questo stato di cose, nonché’ l’andazzo speculativo relativo all’export del grano locale che spunta prezzi di gran lunga superiori sul mercato del Nord Africa. Sicché noi italiani siamo costretti a mangiare grano canadese contaminato, mentre i consumatori degli altri Paesi pagano bene per avere il nostro grano non contaminato. Ma pagano bene a chi? Ai grossi traders che l’hanno pagato a prezzi ridicoli ai nostri produttori!
In quindici giorni infatti il “Fino” a Foggia passa da 335 €/t a 307 €/t, con un calo di 28 €/t, a fronte di un crollo delle rese per ettaro, che in alcune zone ha toccato il picco del 70%, ma soprattutto in assenza di scambi effettivi su cui Coldiretti non si pronuncia. Del resto la sentenza del TAR Puglia ha spiegato bene il malfunzionamento del mercato.
Navi ai porti
Nel porto di Bari sono arrivate tre navi. Le altre cinque navi arriveranno nei prossimi giorni. Un Governo serio di fronte al sospetto di navi già sdoganate è tenuto a fare analisi aggiuntive su tutte le stive di grano ed è tenuto a respingere le navi se trova più residui, in ossequio proprio al principio di precauzione.
Il nome della prima nave che ha finito di scaricare a Bari è “FEDERAL LEDA”, una Bulk Carrier battente bandiera Marshall Island proveniente dal porto di PORT CARTIER in CANADA, IMO: 9229996, con un carico di quasi 350 mila quintali di grano duro destinato alla società AGRI VIESTI. La nave ha fatto tappa anche a Sarroch in Sardegna L’agenzia è Spamat.
La seconda nave in ormeggio al porto di Bari è “HELENA G”, una Bulk Carrier battente bandiera Portogallo proveniente dal porto di SOREL in CANADA, IMO: 9358383, con un carico di quasi 330 mila quintali di grano duro destinato alla società CASILLO COMMODITIES ITALIA SPA. L’agenzia è Spamat.
La terza nave in ormeggio al porto di Bari è “CRISTINA”, una Bulk Carrier battente bandiera italiana proveniente dal porto di CADICE in SPAGNA, IMO: 9455985, con un carico di quasi 70 mila quintali di grano duro destinato alla società CASILLO COMMODITIES. L’agenzia è Spamat.
Navi in arrivo
Sono previsti arrivi di altre tre navi a Bari: MATRIX, SUPREME STAR e WICKO provenienti dal Messico e dal Texas. Al porto di Barletta è in arrivo la nave SEABEE proveniente dalla Turchia. A Molfetta è in arrivo la nave F.Arslan V dalla Spagna e la nave Kythnos dalla Grecia. Coldiretti che cosa farà nel frattempo?