Al porto di Bari sono in arrivo nuove e gigantesche navi di grano duro canadese e francese. Coldiretti dov’è?? Ha nuovamente invertito la sua rotta: quella di tutelare i produttori e i consumatori?!?
Dopo aver sottoscritto gli accordi di filiera con Casillo e Divella, Coldiretti ha smesso di svolgere l’ attività di controllo nei porti pugliesi. Da un pò di tempo, infatti, il messaggio di Coldiretti è quello di rassicurare gli agricoltori e i consumatori sull’ azzeramento dell’ import di grano canadese al glifosate, diversamente da Granosalus che è riuscita a dimostrare nei Tribunali la presenza di residui del pesticida nelle paste.
Come stanno realmente le cose oggi ?!? Come mai questo silenzio da parte di Coldiretti?
Cosa è in arrivo al porto di Bari ?!?
Nel porto di Bari sono in arrivo due navi. Il nome della prima nave è “Akaki”, una Bulk Carrier battente bandiera cipriota proveniente da Vancouver, IMO 9591143. Questa nave è partita dal Canada il 31 luglio, arriverà a Bari il 7 settembre alle ore 19.00 con un carico di quasi 50 mila tonnellate di grano duro destinato alla società AGRI VIESTI di Altamura. L’agenzia è Agema.
Il nome della seconda nave è “Pomorze”, una Bulk Carrier battente bandiera Bahamas proveniente da Rouene, IMO 9346823. Questa nave è partita dalla Francia il 29 agosto scorso, arriverà a Bari il 9 settembre alle ore 05.00 con un carico di quasi 30 mila tonnellate di grano duro destinato al gruppo Casillo di Corato. L’agenzia è la Spamat.
Si parla di un carico complessivo di circa 800 mila quintali di grano e la Coldiretti che fa? Nè si mobilita, né si preoccupa di analizzare la pasta come ha fatto più volte Granosalus.
Solo un mese fa Coldiretti Puglia sbandierava e asseriva:
“Rotta invertita”, Vinta la “guerra del grano”, Azzerato l’import dal Canada.
Le notizie slogan divulgate da Coldiretti vanno sempre prese con le pinze, non solo in relazione al grano proveniente dal Canada. Ormai per loro contano solo i (“fruttuosi”) contratti di filiera, vantaggiosi solo per le casse di Coldiretti…
“Non si deve cadere in facili strumentalizzazioni proprio nel periodo della trebbiatura, anzi bisogna sfruttare al massimo lo strumento dei contratti di filiera che possono riportare in trasparenza i passaggi dal grano alla pasta, supportati oggi dall’etichettatura dell’origine obbligatoria del grano per la pasta. Finalmente è possibile sapere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con l’erbicida glifosato, secondo modalità vietate in Italia, come denunciato più volte dalla Coldiretti”, ha sottolineato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
La Coldiretti crede veramente alle favole?!? Quando riporta i berretti gialli al porto?