Le Sante Feste di Natale sono una occasione importante per trasmettere gli auguri più sinceri a tutti i nostri lettori, ai nostri associati ed a quanti in particolare ci seguono sulla rete per vincere la battaglia per la salute e la vita di tutti, in particolare dei bambini.
Il Natale infatti è un momento magico per bambini, non a caso il 25 dicembre di ogni anno al centro del mondo viene messo un “bambino” che nasce proprio per “salvare il mondo”.
In ogni grande tradizione religiosa i bambini svolgono un ruolo di primaria importanza. A noi genitori spetta il compito di dedicarci completamente a loro, con amore e responsabilità, esattamente come Giuseppe e Maria si dedicarono a Gesù Bambino venuto al mondo proprio per testimoniare la sacralità di tutti i bambini.
Oggi, in Italia, nutrire bene i nostri bambini diventa sempre più difficile: nei paesi poveri è addirittura impossibile e molti sono costretti a fuggire da luoghi dove la guerra, le malattie e la paura non lasciano tregua.
Eppure i nostri luoghi, a dispetto di tanti altri, offrono la possibilità di nutrirsi come in nessun altra parte al mondo.
Ad un anno di distanza dall’ inizio della mission granosalus è cresciuta enormemente la consapevolezza sulla qualità della nostra dieta.
Non a caso la dieta mediterranea è iscritta nelle liste del patrimonio mondiale dell’umanità e tra i suoi pilastri portanti vede inclusi proprio la pasta e il pane: cibo quotidiano per i nostri bambini e per le nostre famiglie.
Tale importante riconoscimento, consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale.
La Dieta Mediterranea rappresenta un mix di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Un cibo che deve sempre essere sano per la salute e la sacralità dei nostri bambini.
Sotto questo profilo, la vocazione dei territori del sud a produrre cibo eccellente, non solo fa si che l’equilibrio tra carboidrati (55-60%), grassi (30%) e proteine (10-15%) tenda a realizzarsi con una “piramide alimentare” che privilegia proprio i primi piatti a base di pasta, ma permette, grazie alle particolari condizioni climatiche, di ottenere un grano agricolo assolutamente “incontaminato”.
Cosa c’entra il grano canadese con la dieta mediterranea?
Purtroppo, la mancata valorizzazione del grano duro del mezzogiorno, attraverso l’alibi industriale della scarsa qualità e quantità della nostra produzione, ancora oggi, pregiudica la capacità di ispirare il senso di continuità e identità delle popolazioni stesse del mezzogiorno d’Italia e con esse la capacità di difendere la salute dei nostri bambini.
Noi il prossimo anno saremo ancora impegnati a completare questo percorso di valorizzazione e chiederemo sempre il vostro appoggio alla ricerca della verità.
Del resto, la normativa nazionale ed europea non obbliga l’etichettatura di origine della materia prima, nè l’indicazione dei residui e quindi impedisce al consumatore finale di conoscere la salubrità e la provenienza del grano utilizzato per prodotti, come pane e pasta, inducendo spesso a pensare di acquistare prodotti made in Italy, che tali invece non sono.
Siamo molto rammaricati che, nonostante questo Natale abbia portato qualche buona notizia in tal senso, grazie al decreto presentato dal Ministro Martina sull’ etichettatura, primari gruppi industriali come Barilla vogliano nascondere l’origine del grano utilizzato per produrre pasta made in Italy ed abbiano già impugnato il provvedimento sia in ITALIA che a Bruxelles.
Il grano estero, purtroppo, e quello canadese in modo particolare, presenta caratteristiche diverse dalle nostre, tollerate dalla legislazione comunitaria ma non dalla nostra rigorosa attività d’informazione.
La presenza di micotossine e/o di glifosate rappresenta un serio rischio per la salute pubblica dei consumatori, ancor di più se riferita ai più giovani ovvero ai bambini con età inferiore a tre anni. Ma il rischio esiste anche nei confronti di quelli di età compresa tra 3 e 10 anni per i quali c’è un vuoto normativo. Senza escludere le donne in gravidanza.
Il Governo italiano, pertanto, se vuol bene ai consumatori, dovrebbe – per DOVERE DI PRUDENZA! – controllare tutte le navi che attraccano nei porti italiani e impedire lo scarico di navi estere di grano al glifosate.
Il Governo italiano, inoltre, se vuol bene ai consumatori, dovrebbe rivedere i limiti legali di accettabilità del DON nella pasta secca di grano duro dai 750 microgrammi/kg per la popolazione adulta adeguandolo al valore di 200 microgrammi/kg previsto dalla normativa Reg n° 1881/2006 della Comunità Europea per i baby-food.
In realtà, considerando il consumo medio di grano duro nella popolazione italiana, pari a circa 130 kg/annuo (che comprendono pane, pasta, focacce, biscotti, snack, etc – Fonte Istituto Nazionale della Nutrizione) sarebbe utile applicare con urgenza il principio di salvaguardia di protezione della salute dei consumatori italiani (Art. 23 Direttiva 2001/18/CE).
Queste ipotesi, ove accolte, rappresenterebbero anche un punto di forza per la valorizzazione del grano duro nazionale che è un valore del territorio agricolo di tutto il mezzogiorno e che è spesso ridimensionato dalla concorrenza di grani duri extra-europei con minori livelli di sicurezza.
Ecco, l’Associazione GranoSalus, attraverso i controlli e l’informazione, in queste festività vuole fungere un po’ da Babbo Natale, quel “super papa’ ” un po’ papà e un po’ nonno che racchiude in sé tutta la forza necessaria per difendere i nostri bambini e metterli al sicuro.
Auguri di Buone Feste e Buona Salute da GranoSalus
Bravissimi, continuate così