Nel traffico di grano giramondo molti protagonisti. Coldiretti inerme

E’ una settimana di intenso traffico al porto di Bari al punto tale che non c’è più spazio sulle banchine. Centinaia di camion stanno trasportando grano per tutti i gusti e le nazionalità. Canadese, australiano, americano, francese, ucraino, rumeno, turco. Il grano lo si trova finanche a terra in ogni angolo stradale sino in tangenziale. Basta seguire i camion. Con un traffico così intenso è ancora più difficile controllare. Destinatari delle navi? Casillo batte Divella, ma nel derby barese non mancano Agriviesti e Cerealsud al centro di un giallo su navi canadesi con Don altalenante. E, dulcis in fundo, Barilla. Il paradosso della Coldiretti che assiste ormai inerme al gioco delle parti

Definirla un’ invasione controllata appare un eufemismo. Una concentrazione di navi così alta forse non si era mai vista al porto di Bari. Una strategia studiata probabilmente per eludere i controlli. Chissa!

Il Cav Divella, tuttavia, aveva promesso in un’ intervista televisiva de LA7 che “il grano canadese la sua azienda non lo ritirava più dal lontano 2016″. E invece? Dalla Francia si fa mandare direttamente navi piccole per non dare nell’occhio, mentre  il grano canadese – destinato ai suoi fornitori Agri Viesti e Cerealsud – lo ritirerebbe indirettamente in un secondo momento già miscelato al grano italiano. Del resto, i due marker glifosate e don nei residui di pasta lo confermerebbero. I fornitori sono gli stessi che a giugno avevano commissionato la CMB Partner oggetto prima di sequestro e poi di dissequestro. Un vero e proprio giallo! Ne abbiamo parlato qui sotto

GranoSalus: dopo il dissequestro del grano canadese siano rese note le analisi

Questa volta invece la nave canadese è una Bulk Carrier IMO 9752383 MMSI 354644000 costruita nel 2017, battente bandiera PANAMA(PA) con una stazza lorda di 44029 ton, summer DWT 81011 ton. La portarinfuse Myrto è partita da Port Cartier (Canada) il 26 agosto 2017 alle ore 20:14 ed è arrivata a Bari il 9 settembre alle ore 12:00. La nave sta scaricando oltre 590 mila quintali di grano canadese destinazione AGRI VIESTI E CEREALSUD. Una domanda sorge spontanea. Chi può garantirci che siano stati effettuati controlli analitici (e non documentali) dopo il precedente giallo della CMB? Il Don c’è o non c’è?  Il glifosate c’è o non c’è? Se un agricoltore di Altamura porta un camion di grano al glifosate da Agriviesti o presso Cerealsud incorre, inesorabilmente, nei divieti nazionali e comunitari. Ma se lo fa un camion che proviene dal porto di Bari commette o no la stessa violazione?

Nave canadese Myrto al porto di Bari

I sospetti di miscelazione vietata sono fondati

Nel caso del glifosate, il divieto previsto dal regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016, che ha modificato il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011, e dal decreto Decreto del Ministero della Salute entrato in vigore il 7 ottobre 2016, presupporrebbe una tacita abrogazione dei limiti del predetto regolamento comunitario. Sicchè anche piccole tracce di glifosate sotto i limiti di legge – rinvenibili nel grano e di conseguenza nella pasta o nel pane – potrebbero indurre a sospettare attività di miscelazione vietata. Stando così le cose, il divieto di miscelazione posto dalla legislazione europea, non riguarda unicamente il caso in cui uno dei due componenti risulti contaminato oltre i limiti previsti dalla legge, ma si dovrebbe applicare anche se uno dei due componenti della miscela risultasse appena contaminato da glifosate: la miscela, per non violare la normativa, dovrebbe infatti risultare totalmente priva di glifosate. I destinatari del carico canadese (Agriviesti e Cerealsud) sono in grado di dare queste rassicurazioni ai milioni di consumatori italiani?

Ecco le altre navi

E’ in attesa di ingresso al porto di Bari la nave francese LADY SIRIA una General Cargo IMO 9163568 MMSI 312514000 costruita nel 1998, battente bandiera Turchia (TR) con una stazza lorda di 4355 ton, summer DWT 6830 ton. La portarinfuse è partita da FOS SUR MER (FRANCIA) il 16 settembre 2017 alle ore 17:20 ed è arrivata al porto di Bari il 19 settembre alle ore 23:00. La nave ha un carico stimato di oltre 63 mila quintali di grano. Destinazione DIVELLA

Tuttavia, il traffico si è un po’ alleggerito. Oggi è ripartita per la Bulgaria la Bulk Carrier americana di nome BELMEKEN Imo 9576014 battente bandiera Malta (MT). Era partita da Corpus Christi (USA) il 18 agosto scorso ed arrivata a Bari il 12 settembre con circa 250 mila quintali di grano destinati a BARILLA.

Nave americana Belmeken ripartita per la Bulgaria

La nave turca con grano bio BURHAN DIZMAN 3, è la General Cargo IMO 9648843 MMSI 374477000 costruita nel 2013, battente bandiera PANAMA (PA) con una stazza lorda di 5510 ton, summer DWT 7371 tonnellate, entrata solo ieri nel porto dopo tantissimi giorni di attesa per “controlli fitosanitari”. A causa del traffico i 60 mila quintali di grano bio potrebbero subire altri spostamenti di banchina. Destinazione CASILLO.

Procedono le operazioni di scarico della nave ERGINA LUCK una BULK CARRIER IMO 9207443 MMSI 636016139 costruita nel 1999, battente bandiera LIBERIA(LR) con una stazza lorda di 38530 ton, summer DWT 73976 ton. La portarinfuse è partita da Newcastle (Australia) il 29 luglio 2017 alle ore 19:25 ed è arrivata al porto di Bari il 7 settembre alle ore 12:53. La nave ha sette stive con un carico stimato di oltre 540 mila quintali di grano. Destinazione CASILLO

Nave australiana Ergina Luck

In attesa di ingresso al porto di Bari una nave ucraina ORHAN BAYRAKTAR una General Cargo IMO 9310331 MMSI 271000781 costruita nel 2005, battente bandiera Turchia(TR) con una stazza lorda di 4703ton, summer DWT 6400 ton. La portarinfuse è partita da Reni (Ucraina) il 12 settembre 2017 alle ore 17:20 ed è arrivata al porto di Bari il 18 settembre alle ore 13:17. La nave ha un carico stimato di oltre 56 mila quintali di grano. Destinazione CASILLO

ORHAN BAYRAKTAR

E’ in attesa di ingresso al porto di Bari anche una nave rumena AYSHA M una General Cargo IMO 8511146 MMSI 620050000 costruita nel 1985, battente bandiera Comoros(KM) con una stazza lorda di 4285ton, summer DWT 5628 ton. La portarinfuse è partita da Sulina (Romania) il 5 settembre 2017 alle ore 06:09 ed è arrivata al porto di Bari il 19 settembre alle ore 18:40. La nave ha un carico stimato di oltre 63 mila quintali di grano. Destinazione CASILLO

AYSHA M

Cosa fa la Coldiretti?

Il principale sindacato agricolo – spaventato forse dal traffico eccessivo di navi – paradossalmente ha prolungato le ferie. Non partecipa alle riunioni della Camera di Commercio di Foggia, non partecipa alle Audizioni della IV Commissione Regione Puglia e, soprattutto, non si esprime sugli arrivi ai porti e sulla questione dei (mancati) controlli o del giallo delle analisi non accreditate.

Coldiretti, quindi, manifesta ai porti quando c’è una sola nave (e se la fa sfuggire di mano…grazie ai controlli non accreditati), mentre prolunga le ferie se ne arrivano 7 in una settimana con oltre 1,6 milioni di quintali!

Perché Coldiretti non vuole la CUN che istituisce il principio di trasparenza nel mercato?

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L’ istituzione della Commissione unica nazionale-CUN potrebbe aiutarci a combattere meglio i grani esteri classificando correttamente la qualità, italiana ed estera, ma soprattutto ci aiuterebbe a difendere meglio la salute dei consumatori. Solo che i sindacati agricoli (Coldiretti ed altri) purtroppo non hanno ancora inoltrato la richiesta al Mipaaf, mentre la Camera di Commercio di Foggia ha riconosciuto ufficialmente i limiti funzionali del proprio organismo consultivo.

Per Coldiretti la soluzione alla crisi è la filiera, una scorciatoia comoda per non mettere le mani sul libero mercato  e continuare a lasciarlo privo di controlli analitici diffusi. Esattamente quello che chiedono i mugnai di Italmopa!

Eppure basterebbero controlli seri!

In merito ai controlli, la Regione Puglia ha investito circa 500 mila euro per tutto l’agro-alimentare…Lo abbiamo appreso in IV Commissione e presto capiremo come sono stati spesi. Coldiretti, purtroppo, era assente in IV Commissione. E’ bene che i consumatori e i produttori lo sappiamo: la latitanza non è mai un buon segno!

L’ organizzazione creata da Bonomi, che aveva sapientemente presieduto per ben quaranta anni, non è più quella di una volta. Oggi la Coldiretti si è innamorata troppo del decreto sull’ etichettatura d’origine, un’arma spuntata che non risolverà le strutturali difficoltà del settore…nè aiuterà i consumatori a capire facilmente la provenienza del grano, almeno per come è stata concepita.

Purtroppo l’UE non vede di buon occhio queste disposizioni e probabilmente avvierà una procedura d’infrazione nei riguardi del nostro Paese, con una possibile sanzione pecuniaria e l’annullamento dei decreti.

Ciò dimostra come l’UE rappresenti esclusivamente gli interessi dell’industria a scapito dell’agricoltura, soprattutto di quella italiana caratterizzata da un alto livello qualitativo.

Un governo o un sindacato che abbia realmente a cuore i destini degli agricoltori e dei consumatori, deve battersi in sede comunitaria affinché ciò non accada e soprattutto perché questa Europa cambi nella direzione della tutela della salute collettiva, che solo una buona agricoltura può esprimere.

E il mezzogiorno agricolo in tal senso è un grande bacino…facciamo qualcosa per il Sud?

Forse serve un Bonomi di vecchia memoria capace di superare una situazione di nervoso immobilismo. O forse serve un nuovo soggetto – non ricattabile – capace di coagulare gli interessi prioritari dei consumatori con quelli dei produttori in un’ alleanza postmoderna in grado di far tremare i polsi alle multinazionali anche nelle aule dei tribunali…a prescindere dall’ Europa.

 




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