Il Canada ha sollevato alcune preoccupazioni contro Roma riguardo l’etichettatura della pasta. Il piano dell’Italia di richiedere che sia etichettato il paese d’origine per la pasta allarma le autorità canadesi. Il ministro dell’agricoltura del Canada ha parlato di una mossa che sta allarmando gli esportatori di grano canadesi proprio mentre l’accordo di libero scambio otteneva l’approvazione europea.
Nel mese di Dicembre Roma ha inviato una bozza del decreto alla Commissione Europea, cercando l’approvazione per le etichette di pasta vendute in Italia che obbligherebbe ad identificare per i produttori di pasta dove è stato coltivato e macinato il grano duro.
I legislatori europei hanno mostrato un crescente desiderio per l’etichettatura a causa delle richieste dei consumatori riguardo maggiori informazioni sul cibo, e l’Italia ha anche detto che l’ etichettatura aiuterebbe la sua industria della pasta a competere meglio contro la concorrenza straniera. Tale etichettatura potrebbe, tuttavia, essere considerata dannosa per il mercato unico, che le autorità comunitarie hanno il compito di salvaguardare.
Gli esportatori canadesi e gli agricoltori temono che questa mossa possa deprimere i prezzi in Canada, il più grande esportatore di duro, in quanto richiederebbe ai produttori di pasta italiani di separare la materia prima a seconda del paese.
L’Unione Europea ed il Canada hanno assicurato un chiarimento prima del controverso accordo di libero scambio.
“Stiamo lavorando in lungo e in largo insieme ai nostri funzionari. Qualsiasi cosa che possa colpire i nostri agricoltori, noi non la vogliamo!” ha detto il Ministro dell’Agricoltura Lawrence MacAulay ai giornalisti in Winnipeg, riguardo i primi commenti del governo canadese sull’idea italiana.
La “misura protezionistica” creerebbe un costo aggiuntivo per i pastai italiani che utilizzano le scorte canadesi, con conseguente riduzione dei prezzi per gli agricoltori canadesi, ha detto Cam Dahl, presidente di Cereali Canada, un gruppo industriale di cui fanno parte gli agricoltori e gli esportatori delle colture Richardson internazionali e Cargill Ltd.
I coltivatori di duro canadesi hanno avuto lo scorso anno il miglior raccolto di sempre (sotto l’aspetto quantitativo, ma non qualitativo ndr) e l’Italia è stato il maggior importatore nel 2016-17.
“Più notizie cattive mettono sotto pressione tutto il settore agricolo canadese”, ha detto Morgan Nunweiler, il cui raccolto di duro nei pressi di Rosetown, Saskatchewan, è stato svalutato per malattia (fusariosi ndr) lo scorso anno.
E’ ancora troppo presto per avere un parere della Commissione europea, dal momento che questa ha fino a tre mesi di tempo per esprimere delle osservazioni dopo aver ricevuto il decreto a Dicembre, afferma un portavoce della Commissione.
Il progetto dell’etichettatura ha generato reazioni contrastanti in Italia.
I produttori agricoli appoggiano il piano. Ma i produttori di pasta, se è vero che sono favorevoli alla trasparenza, sono preoccupati che l’etichettatura possa confondere l’origine con la qualità del prodotto, ha detto Luigi Cristiano Laurenza, Segretario della Associazione dei Produttori di Pasta dell’ Unione Europea (UNAFPA).
Il decreto contiene anche delle disposizioni che sono valide solamente per l’Italia e che potrebbero distorcere la competizione all’interno dell’ UE, ha aggiunto il Segretario Laurenza.
Il Canada ed il Messico hanno vinto simili battaglie sull’etichettatura contro gli Stati Uniti nel 2015.
Gli Stati uniti hanno abrogato il paese d’origine nelle etichette della carne, dopo che un comitato dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha deliberato contro il programma.
MacAulay ha detto che non sa se Ottawa stia considerando di presentare un simile reclamo al WTO, ma ha affermato che lo scopo del Canada è quello di “ mantenere il flusso degli scambi il più libero possibile”.
Fonte: http://www.producer.com/daily/italy-pasta-labeling-plan-raises-canadian-concerns/